Welfare Company - società
appartenente a Qui! Group specializzata nella gestione dei servizi per Welfare
Pubblico, Welfare Aziendale e Welfare Territoriale - recentemente ha stimato e
monitorato il risparmio netto che un dipendente acquisisce se l’azienda adotta
un piano di welfare aziendale. Secondo i dati, l’ammontare varia secondo il
profilo del lavoratore con un risparmio annuale stimato attorno ai cinquecento
euro. Dai voucher alle convenzioni per le spese sanitarie, le opportunità per i
dipendenti e le loro famiglie sono oggi in costante crescita.
La società guidata dall’imprenditore
Gregorio Fogliani ha stimato che gli strumenti maggiormente diffusi, quali il
comparto dedicato ai buoni pasto, rappresenta grazie anche alla quota esentasse
un vantaggio annuale superiore rispetto all’indennità mensa. Numeri alla mano,
per un dipendente il buono pasto identifica un risparmio annuale stimato a 350
euro, che sale a 462 euro/anno se si tratta di buoni pasto elettronici. Per
quanto concerne i voucher che rientrano nella classificazione fringe benefit (esenti
a formare reddito) si calcola un risparmio complessivo di 258 euro.
Se fino ad oggi, la ricerca
svolta da Asam (Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali
dell’Università Cattolica di Milano) conferma l’atteggiamento positivo
nell’acquisizione di un piano di welfare da parte del 52% delle realtà
aziendali nazionali, la recente Legge di Stabilità - che prevede l’esenzione fiscale per
prestazioni «riconosciute dal datore volontariamente» o «in conformità di
contratti, accordi o regolamenti aziendali» - rappresenta un ulteriore
incentivo per tutte le realtà aziendali, i dipendenti e le loro famiglie.