venerdì 29 gennaio 2016

QUI! Group e il digitale: Gregorio Fogliani spiega il percorso innovativo


Innovazione: questa la parola chiave posta alla base della crescita sperimentata costantemente da QUI! Group, società di Genova attiva nel settore dei buoni pasto e della monetica. Sin dalla propria nascita avvenuta nel 1989, la società guidata da Gregorio Fogliani si è posta tra le realtà più all’avanguardia nel proprio settore, assistendo ai più eclatanti passi in avanti a partire dai primi anni del 2000: il 2004 è stato l’anno dell’introduzione sul mercato della versione elettronica del buono pasto, giungendo nel 2010 alla costituzione di un vero e proprio network di loyalty a livello europeo, che include circa 22mila esercizi convenzionati.

Tale rimane la direzione in cui la società di Genova intende proseguire il proprio percorso, così come affermato dal Presidente Gregorio Fogliani, che dichiara come nei soli ultimi cinque anni la spesa in favore dell’innovazione sia arrivata a circa 15milioni di euro. Un tale investimento è stato inteso primariamente per la realizzazione di offerte integrate, che potessero includere un sempre maggiore numero di servizi all’interno di un’unica soluzione, al passo con i tempi sfruttando le potenzialità del digitale.

La digitalizzazione dei pagamenti è stata resa possibile, a partire dal 2013, dalla costituzione della software house PayBay, ma gli orizzonti si sono in breve tempo allargati, portando alla concezione di una tessera multifunzione che racchiude la funzione di carta di pagamento, grazie al funzionamento sul circuito MasterCard, di dispensatore di buoni pasto elettronici e di coupon di sconto, senza tralasciare i servizi di welfare aziendale. Una piattaforma messa a disposizione di altre realtà, rendendo così il modello replicabile, facilitandone la diffusione.


QUI! Group non ha inoltre sottovalutato il ruolo dei dispositivi mobili nell’odierna quotidianità, sviluppando un’applicazione per smartphone e tablet che gestisce un sistema proprietario di gestione dei ticket, dei coupon e del mobile payment. Gregorio Fogliani sottolinea come la società di cui è Presidente istituisca costantemente collaborazioni con importanti poli universitari, come quello di Trento con cui è stata elaborata una innovativa veste della firma digitale, quella di Salerno con cui è stato realizzato un progetto relativo alla moneta elettronica in collaborazione con il Miur, mentre il contributo del Politecnico di Torino ha dato vita ad una piattaforma avanzata di social shopping.

venerdì 8 gennaio 2016

Gregorio Fogliani e l’opportunità di risparmio con un piano di Welfare Aziendale


Welfare Company - società appartenente a Qui! Group specializzata nella gestione dei servizi per Welfare Pubblico, Welfare Aziendale e Welfare Territoriale - recentemente ha stimato e monitorato il risparmio netto che un dipendente acquisisce se l’azienda adotta un piano di welfare aziendale. Secondo i dati, l’ammontare varia secondo il profilo del lavoratore con un risparmio annuale stimato attorno ai cinquecento euro. Dai voucher alle convenzioni per le spese sanitarie, le opportunità per i dipendenti e le loro famiglie sono oggi in costante crescita.

La società guidata dall’imprenditore Gregorio Fogliani ha stimato che gli strumenti maggiormente diffusi, quali il comparto dedicato ai buoni pasto, rappresenta grazie anche alla quota esentasse un vantaggio annuale superiore rispetto all’indennità mensa. Numeri alla mano, per un dipendente il buono pasto identifica un risparmio annuale stimato a 350 euro, che sale a 462 euro/anno se si tratta di buoni pasto elettronici. Per quanto concerne i voucher che rientrano nella classificazione fringe benefit (esenti a formare reddito) si calcola un risparmio complessivo di 258 euro.

Se fino ad oggi, la ricerca svolta da Asam (Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali dell’Università Cattolica di Milano) conferma l’atteggiamento positivo nell’acquisizione di un piano di welfare da parte del 52% delle realtà aziendali nazionali, la recente Legge di Stabilità  - che prevede l’esenzione fiscale per prestazioni «riconosciute dal datore volontariamente» o «in conformità di contratti, accordi o regolamenti aziendali» - rappresenta un ulteriore incentivo per tutte le realtà aziendali, i dipendenti e le loro famiglie.