mercoledì 21 novembre 2012

QUI! Group e Gregorio Fogliani da Genova lanciano servizi e tecnologia d’eccellenza.


Hanno smaterializzato il buono pasto, gettato le basi per un welfare 2.0, annunciato l’Ipo.

Innovare per crescere: c’è molto di più di una strategia aziendale efficace dietro alle parole che qualificano fina dalla nascita la vocazione di QUI! Group nel mercato italiano dei buoni pasto e della monetica. Oggi più che mai. C’è intuizione, visione - premiata dai numeri: 7 mila clienti fra aziende private ed enti pubblici, dalla Presidenza del Consiglio a Enel, da Poste Italiane a Fs , una crescita del 23 % nel quinquennio della crisi e un fatturato 2011 che ha superato i 500 milioni di euro – ma soprattutto c’è la capacità di tradurre in approccio quotidiano positivo una doppia sfida: anticipare le esigenze del mercato e rispondervi attraverso le migliori potenzialità offerte da una tecnologia che ha sempre bisogno di imprenditori- innovatori per centrare l’obiettivo. È su queste premesse che è andata costruendosi iPAY, la tecnologia capace di “smaterializzare” i buoni pasto integrandoli nel chip dei cellulari abilitati alla tecnologia Nfc: la sperimentazione, iniziata lo scorso 20 aprile  a Genova, consente al lettore Pos di 50 esercenti di ricevere il buono pasto caricato dalle aziende sull’account dell’utente per via diretta (se si utilizza la tecnologia nfc o bluetooth) o passando dal sistema centrale (via internet su Gprs).

Un “debutto” in pausa pranzo che ha già rivelato le straordinarie potenzialità della tecnologia che avanza verso un futuro sempre più improntato alla smaterializzazione delle plastic card e dei processi: un futuro in cui crede il presidente di QUI! Group, Gregorio Fogliani, che  partito da Genova nel 1989 negli ultimi hanno ha investito 15 milioni di euro in progetti di ricerca e sviluppo ed è approdato all’ideazione e gestione di piattaforme tecnologiche capaci di offrire molteplici servizi integrati su diversi supporti, non ultimo, appunto, il cellulare. Tecnologia che QUI! Group trasferisce anche alla nuova nata Welfare Company (nata lo scorso marzo e specializzata nella gestione di programmi di welfare sociale), che grazie alle applicazioni messe a disposizione dall’interno può utilizzare la Carta Regionale dei Servizi (CRS), ad esempio quella della Regione Lombardia, anche come voucher sociale elettronico, buono bebè, buono scuola, family voucher, buono mensa sociale e voucher mobilità, avendo garantita la tracciabilità dei flussi di spesa, l’attribuzione dei contributi, la verifica di una corretta finalizzazione rispetto agli obiettivi di welfare. O ai servizi offerti dalle card elettroniche multifunzione messe a punto per le aziende, chiave di accesso ad un ampio ventaglio di servizi, dal badge d’ingresso al buono pasto elettronico, agli sconti all’interno del vastissimo circuito loyalty del Gruppo, composto da oltre 22 mila attività, grandi marche, grandi catene e retail.



Un nuovo istituto di pagamento

Una rivoluzione che il presidente di QUI! Group promette di fare ancora più grande: “Grazie all’autorizzazione ad operare come Istituto di pagamento – ha dichiarato Gregorio Fogliani  dal suo headquarter a Genova, all’indomani dell’autorizzazione ricevuta da QN Financial Services Spa, società del gruppo, da parte della Banca d’Italia, a svolgere l’attività di prestazione dei servizi a pagamento – saremo in grado di ampliare il novero dei servizi offerti alla nostra clientela in forme nuove e competitive. Grazie a QN Financial Services, QUI! Group è in grado infatti di distribuire carte prepagate che garantiscono le funzionalità di un conto (bonifici, accredito stipendi, e pensioni, Rid, ricariche, pagamento pedaggi autostradali), di un Bancomat e i vantaggi legati a MasterCard (prelievi e pagamenti in tutto il mondo).

Sono solo alcune delle soluzioni nate tutte da quella vocazione iniziale: innovare per crescere, sempre. E andare lontano. Lo scorso 4 giugno Gregorio Fogliani ha ufficializzato l’annuncio della quotazione a piazza Affari. “I fondamentali sono a posto, potremmo già chiedere l’autorizzazione a Borsa Italiana - a rivelato a Repubblica -. E’ certo che da questa scelta non vogliamo più recedere. “ perché oggi più che mai per Gregorio Fogliani è tempo di rinnovarsi, con la certezza che la novità sia sempre possibile. Fedele a quell’approccio quotidiano positivo che dal 1989 lo ha sempre portato lontano.