Hanno smaterializzato il buono pasto,
gettato le basi per un welfare 2.0, annunciato l’Ipo.
Innovare per
crescere: c’è molto di più di una strategia aziendale efficace dietro alle
parole che qualificano fina dalla nascita la vocazione di QUI! Group nel
mercato italiano dei buoni pasto e della monetica. Oggi più che mai. C’è
intuizione, visione - premiata dai numeri: 7 mila clienti fra aziende private
ed enti pubblici, dalla Presidenza del Consiglio a Enel, da Poste Italiane a Fs
, una crescita del 23 % nel quinquennio della crisi e un fatturato 2011 che ha
superato i 500 milioni di euro – ma soprattutto c’è la capacità di tradurre in
approccio quotidiano positivo una doppia sfida: anticipare le esigenze del
mercato e rispondervi attraverso le migliori potenzialità offerte da una
tecnologia che ha sempre bisogno di imprenditori- innovatori per centrare
l’obiettivo. È su queste premesse che è andata costruendosi iPAY, la tecnologia
capace di “smaterializzare” i buoni pasto integrandoli nel chip dei cellulari
abilitati alla tecnologia Nfc: la sperimentazione, iniziata lo scorso 20
aprile a Genova, consente al lettore Pos
di 50 esercenti di ricevere il buono pasto caricato dalle aziende sull’account
dell’utente per via diretta (se si utilizza la tecnologia nfc o bluetooth) o
passando dal sistema centrale (via internet su Gprs).
Un “debutto”
in pausa pranzo che ha già rivelato le straordinarie potenzialità della
tecnologia che avanza verso un futuro sempre più improntato alla
smaterializzazione delle plastic card e dei processi: un futuro in cui crede il
presidente di QUI! Group, Gregorio Fogliani, che partito da Genova nel 1989 negli ultimi hanno
ha investito 15 milioni di euro in progetti di ricerca e sviluppo ed è
approdato all’ideazione e gestione di piattaforme tecnologiche capaci di
offrire molteplici servizi integrati su diversi supporti, non ultimo, appunto,
il cellulare. Tecnologia che QUI! Group trasferisce anche alla nuova nata
Welfare Company (nata lo scorso marzo e specializzata nella gestione di
programmi di welfare sociale), che grazie alle applicazioni messe a disposizione
dall’interno può utilizzare la Carta Regionale dei Servizi (CRS), ad esempio
quella della Regione Lombardia, anche come voucher sociale elettronico, buono
bebè, buono scuola, family voucher, buono mensa sociale e voucher mobilità,
avendo garantita la tracciabilità dei flussi di spesa, l’attribuzione dei
contributi, la verifica di una corretta finalizzazione rispetto agli obiettivi
di welfare. O ai servizi offerti dalle card elettroniche multifunzione messe a
punto per le aziende, chiave di accesso ad un ampio ventaglio di servizi, dal
badge d’ingresso al buono pasto elettronico, agli sconti all’interno del
vastissimo circuito loyalty del Gruppo, composto da oltre 22 mila attività,
grandi marche, grandi catene e retail.